Una patina di fango
Un cuoricino di stoffa imbottito, ritrovato sommerso in 50 cm di fango. Quello che abbiamo trovato nel nostro Emporio, dove vendiamo i prodotti dell'azienda agricola e organizziamo le degustazioni. È anche il laboratorio dove prepariamo molti lavori dei matrimoni che organizziamo. Il fango ha coperto stoffe, carte, cartoncini, scatole, oggetti vari. Campioni e materiali per le nostre realizzazioni. Certo, siamo dispiaciute. Ma davvero è niente al confronto di chi nell'alluvione ha perso la casa o il lavoro. Non è passato neanche un mese, era il 10 ottobre, io ero fuori città impegnata in un evento che mi ha tenuto fuori qualche giorno. A Genova il mio gruppo lavorava con molte difficoltà all'allestimento di una fiera che sarebbe iniziata proprio il giorno dopo. Genova era bloccata, impaurita. Ha reagito, perché era preparata, a quello che poteva succedere, memore dell'esperienza tragica di soli pochi anni fa.
Io non ho scritto subito qualcosa, perché non ero pronta e anche ora non è facile, l'unica cosa che riesco a pensare è che una mattina di un giorno qualunque una persona che potrebbe essere chiunque non avrà più niente, non avrà più una vita. Che non vuole dire morire, vuole dire qualcosa di più terribile: perdere se stessi.
"Non c'è fango che tenga" la t-shirt solidale che tutti a Genova in quei giorni hanno comprato per aiutare gli alluvionati. Fango che è ovunque, fuori e forse anche un po' dentro di noi, dentro chi vuole lottare e reagire ma si sente impotente, non sa proprio come fare. La nostra città è colorata, varia, luminosa, ma in questo momento, anche nelle giornate di sole, ha come una patina, di fango appunto, ovunque.
Non so forse è soltanto una sensazione. Noi nel fango abbiamo trovato questo cuoricino, l'abbiamo lavato, ripulito, steso al sole, recuperato e ora ritroverà il suo posto all'Emporio (prima era un ornamento per una confezione, ora è diventato un simbolo), ma le persone, le loro vite, i loro lavori potranno essere recuperati?
È stato bello unirsi per spalare fango, ma chi è stato colpito ha bisogno ancora di tanto aiuto. Che cosa si può fare, oppure che cosa si deve fare? Il mio post è per non dimenticare, non dobbiamo lasciare solo chi deve ritrovare la propria vita.