Vita da wedding
Come vive una che fa il mio lavoro? Se, come succede a me, è letteralmente innamorata di quello che fa, vive completamente immersa e dedicata al mondo del matrimonio. La stagione dei ricevimenti per quest'anno è conclusa, ci sarà qualche evento qua e là, ma il ritmo intenso che teniamo in primavera e in estate diventa un po' più lento, in autunno.
In questo periodo iniziano invece la promozione e "gli appuntamenti": è di questo, che voglio parlarvi oggi.
In settimana lavoro a Genova, il weekend invece vado a Sestri Levante e incontro le coppie di sposi. Mi piace moltissimo, mi diverto proprio, ogni coppia è diversa, le richieste sono tante e varie.
Gli incontri sono sempre nuovi: gli sposi sono giovanissimi oppure maturi, vivono all'estero, convivono, arrivano con i genitori o con i loro testimoni o con una coppia di amici, hanno le idee chiare oppure non sanno da che parte incominciare, sono assolutamente in linea tra loro oppure sono davanti a me proprio per capire chi dei due dice la cosa più sensata - in questo caso la responsabilità è tanta, ma devo dire che “negli esami di psicologia”, grazie all'esperienza che ho maturato negli anni, di solito riesco proprio bene. La cosa difficile è far loro notare che quell'idea non è poi molto adatta, senza offenderli, senza deluderli. Il segreto è avere subito un'alternativa pronta, un suggerimento che faccia ripartire il loro sogno.
Arrivano e parlano di cose pratiche: giorno, ora, numero degli invitati, tipo di ricevimento, ma poi io li porto in un terreno più intimo, più coinvolgente, mi faccio raccontare, acquisisco elementi, cerco di conoscerli. Sono come una spugna, che assorbe nozioni utili per fare la proposta che spero farà scegliere L'Esedra invece di qualunque altra soluzione.
Partono con timidezza, iniziano forse in quel momento a dire ad alta voce e a un estraneo quello su cui fantasticano da tempo, ma poi capiscono che io voglio ascoltarli, che mi interessa e che potrei essere lo strumento che realizzerà il loro desiderio. Allora si aprono e così si apre un mondo.
In genere l'appuntamento dura un'ora e mezzo: vediamo insieme la villa, guardiamo delle fotografie e poi parliamo di come potrebbe essere la loro festa. A volte agli appuntamenti arrivano entrambe le famiglie. Ci sediamo tutti intorno a un tavolo, magari c'è anche un fratello, siamo almeno in 8, vi assicuro non è facile: bisogna non distrarsi mai, dedicare attenzione a tutti, non contraddire, ma neanche compiacere a tutti i costi, bisogna trasmettere fiducia.
I genitori, quando salgono in macchina, devono arrivare a dire: "Mi piace, le affido il grande giorno dei miei figli".
Ci sono certe giornate in cui vedo coppie dalle dieci del mattino alle sei di sera. La mia assistente vorrebbe lasciarmi un'ora di pausa perché mi possa un po' rilassare, ma non è quasi mai possibile, io macino lavoro, felice di farlo: ci sono delle coppie di sposi che mi incuriosiscono e mi interessano così tanto che spero davvero di rivederle. Va al di là del fatto di prendere un lavoro, è proprio che c'è tanto dentro a certe persone, si percepisce e quindi c'è la voglia di esplorare quelle realtà. E poi sono giovani, innamorati, hanno tanti sogni e soprattutto credono che si realizzeranno, magari tutti.
Quanta energia scaturisce! Cosa c'è di più bello che avere degli interlocutori così?