Nuova e terribile, la tendenza del “trash the dress”. Eppure...
Non tutte le nuove tendenze ci devono per forza piacere. Per esempio, ce n'è una che ci lascia molto perplesse, o addirittura inorridite, a seconda delle interpretazioni: il “trash the dress”.
Originaria degli Usa, variamente reinterpretata in Francia e ora importata in Italia, il “trash the dress” consiste nello sporcare, rovinare o addirittura distruggere l'abito da sposa.
Avete fatto un balzo sulla sedia? Anche noi!
Ma non tutto, chiaramente, va preso alla lettera. La nostra tradizione impone alla sposa un percorso di scelta dello stile, confezionamento e adattamento, che rende l'abito da sposa un prodotto unico e irripetibile, da conservare e manutenere periodicamente. Da trasmettere, se possibile, a figlie, nuore e nipoti. La sola idea di distruggere una confezione di alta sartoria, con tutto il suo contenuto emozionale e affettivo, ci farebbe gridare allo scandalo.
Per capire meglio, però, dobbiamo inserirlo in altri contesti. Prima di tutto, lo sporcare e distruggere l'abito deve avvenire in momenti appositamente studiati per essere divertenti, folli, liberatori: bagni nelle cascate o al mare, secchiate di vernice, ospiti che tagliuzzano l'abito, etc.
In alcune culture, questo può essere non solo un segno di anticonvenzionalità, ma anche di buon auspicio. In più, la performance della coppia viene ripresa da fotografi e operatori video: alcune foto Usa riportate da settimanali e cataloghi specializzati mostrano spose e sposi in surf, in volo parapendio, sulla neve, sott'acqua. Foto davvero molto “glamour”.
Per l'Italia, se una coppia di sposi volesse sperimentare il “trash the dress”, ci sentiremmo di consigliare la via della ripresa fotografica, in uno degli splendidi contesti che offre il nostro paese e, se proprio l'abito dev'essere distrutto per buon auspicio, di scegliere uno stile marcatamente alternativo e creativo anche in tutti gli altri aspetti della cerimonia, che consenta a tutti di cogliere il significato del gesto. Così aggiungeranno valore alla loro scelta e raggiungeranno appieno l'obiettivo di mettersi in gioco, di provocare e scandalizzare, di colpire l'immaginazione.
Fotografia di Flavio Stagnaro