Alle Cinque Terre, quella striscia di Liguria che tutto il mondo ci invidia
Merito di un tovagliolo legato con un rametto di ulivo. Gli sposi l'hanno visto fotografato su un nostro sito e ci hanno contattato. Noi li abbiamo incontrati più che altro per decidere il tipo di nastro e il colore, del resto qualche volta facciamo anche semplici forniture.
Ma in questo caso è stato importantissimo incontrarsi, perché i nostri sposi avevano tante belle idee e buon gusto, ma non le avevano ancora realizzate. Soprattutto, si sposavano alle Cinque Terre.
Si sa, molto spesso, il bello non va d'accordo con il pratico o con il comodo o con il facile: sposarsi alle Cinque Terre è una sfida di questo tipo. Il fascino di luoghi che tutto il mondo ci invidia comporta spesso difficoltà logistiche dovute alla natura e alla conformazione fisica del territorio. Capiamo che gli sposi hanno bisogno di noi: c'è molto da fare e bisogna sbrigarsi. Lo sposo è molto contento della decisione di affidare l'organizzazione dell'evento a una wedding planner, la sposa è meno ansiosa; per una volta sarà lui che seguirà insieme a noi la preparazione del matrimonio. Hanno scelto una chiesa e una location di grande fascino: la chiesa di San Pietro a Portovenere e l'Eremo della Maddalena a Monterosso.
Il matrimonio è intimo: 35 invitati. Ognuno di loro è sistemato in albergo a L'Eco del Mare a Lerici, oppure all'Eremo, alcuni alle Dimore. Andranno movimentati, ma come?
Ci mettiamo come prima cosa, la più importante, a pensare alla logistica e ai tempi. Per un giorno intero giriamo via mare e via terra da un posto all'altro cronometrando ogni tratto di strada. Il desiderio è di muoversi per mare, ma ci vogliono sempre le soluzioni alternative in caso di brutto tempo e mare grosso.
Gli ospiti comunque si muoveranno per mare e da uno spostamento all'altro saranno portati su Viano da 6 posti o su Berline da 4 posti, tutto Mercedes e tutto rigorosamente dello stesso colore con autisti impeccabili. Responsabile della logistica la nostra Valentina - credo sapesse a memoria ogni orario di ogni singolo invitato...
I colori del matrimonio erano il bianco e il verde oliva, fiori bianchi affidati a un'amica della sposa che ha preparato delle bellissime composizioni, poi stoffe bianche, soltanto lino, dalle tovaglie alle bomboniere agli arredi di San Pietro. La sposa amava moltissimo le nappine e così senza volere la nappina è diventata ricorrente: sui cuscini dell'inginocchiatoio, nel libretto della messa, sul cartoncino segnaposto. La fettuccia che legava il tovagliolo con il famoso rametto di ulivo, era una passamaneria di cotone che, nappine incluse, ci siamo fatte fare in un famoso e storico negozio del centro storico di Genova.
L'Eremo era preparato con due grandi tavoli imperiali addobbati con candelieri ornati di fiori e bicchierini con candeline in quantità esagerata: quella sera avremo acceso almeno 500 lumini. La sposa aveva voluto arrivare all'Eremo quando faceva buio, in modo che ci fossero tutte le candele accese e quella doveva essere l'unica luce.
Lo sposo aveva chiesto invece di completare l'arredo del giardino, così con Orietta siamo andate in giro e abbiamo creato gruppi di panchine in ferro battuto scuro con grandi cuscini di lino naturale. Avevamo previsto anche delle copertine per stare tranquillamente di notte sulle chaise-longue della piscina se fosse sceso il freddino della notte.
All'Eremo della Maddalena ci si arriva percorrendo svariati chilometri in un bosco: con il mare intorno, gli ulivi e il giardino spontaneo è una location suggestiva dove trascorrere anche un fine settimana con gli amici. La chiesa – un capolavoro del 1200, poi ampliato e rimaneggiato nei secoli successivi - sorge su un roccione, si è circondati dal mare.
Gli ingredienti c'erano proprio tutti: il menù improntato sula tradizione ligure, un trio jazz con vocalist diffondeva nell'aria uno swing anni '30 e poi il DJ per una notte senza fine. Noi abbiamo lavorato circa 24 ore di seguito, ma il risultato ci ha del tutto gratificate: la fatica si dimentica. Gli sposi, bellissimi! Davide e Francesca, vi ricordiamo sempre con grande piacere.
Grazie per aver voluto quel rametto di ulivo...