Sposi Expo (dialogo vs monologo)
Finita la fiera degli sposi a Genova, ringrazio subito Sposi Expo per l'efficiente organizzazione. In realtà il lavoro inizia ora perché devo elaborare tutto quello che ho visto, sentito, percepito incontrando gli sposi- le coppie che ci hanno già scelto e quelle che stanno pensando a noi per il loro ricevimento – e gli operatori.
Tantissima gente, sempre, dal mattino alla sera, tantissime richieste per il 2018 e qualcuna per il 2019.
Bellissimo quando i visitatori vedono il nostro nome e ci riconoscono: sono stati a L'Esedra, oppure qualche amico gli ha parlato di noi, o ci seguono sui social, o sanno che il posto è bellissimo e ci vogliono conoscere. Una sposa che non abbiamo potuto accontentare: "No, un colpo al cuore! Speravo di non vedervi, perché non posso venire da voi e invece vorrei tanto…". Un'altra invece ha fatto una classifica e ci ha messo nelle top five delle location! Ci ha fatto ridere anche uno sposo che mi ha chiamato top player...
Il nostro spazio, poi, cambia ogni anno. Per questa edizione ho scelto una tavola con un servizio di Richard Ginori, bicchieri di Baccarat, posate in argento: il tutto su un tavolo molto semplice, decorato al centro con vasi in vetro pieni di fiori e candele sotto un cielo di lucine e una scritta LOVE realizzata con foglie di quercia e corbezzolo.
La fiera è un assaggio di quello che sarà il giorno del matrimonio, un modo per fare immedesimare gli sposi nel loro evento. Ed è questo il grande vantaggio di partecipare alle rassegne come questa: poter incontrare le coppie, conoscerli, parlare loro.
È vero che informarsi in Rete è fantastico, ma per me resta indispensabile toccare con mano gli oggetti, “sentire le situazioni” e – cosa più importante - verificare le proprie idee, avere qualcuno che vi aiuta a renderle ancora più emozionanti. In fondo la rete è un monologo, la fiera è un dialogo. Per me, vince sempre il dialogo.