Dal backstage di CentopercentoNozze City

Sabato 24 inizia CentopercentoNozze City, venerdì si allestisce, ma noi siamo già in piena atmosfera di ansia da pre-evento.

Stiamo lavorando duramente dai primi di settembre ma, malgrado sia tutto pronto, prevedo che da lunedì a sabato mattina alle 9.59, un minuto prima dell'apertura, ci sarà ancora molto da fare!

Il format è collaudato, la comunicazione pronta, la grafica approvata, la location selezionata, la formazione del chi fa cosa è decisa.
Le idee sono tantissime.
E poi ci sono gli espositori, i nostri protagonisti: iniziamo cercandoli per e-mail, via newsletter, con le telefonate, visitando i loro negozi.
La risposta all'inizio è sempre No. No perché mi chiamate troppo in anticipo, no perché ci sono troppe fiere, no perché non si deve spendere: no, no, no. E noi li capiamo benissimo, ma non ci arrendiamo: sappiamo che il nostro format è diverso, che i risultati ci sono, che si tratta di accettare la sfida!
Ci rimettiamo sotto. Ci dobbiamo riuscire. E improvvisamente - non sappiamo cosa succede - qualcuno inizia a richiamarci, qualcun altro accetta un appuntamento, un terzo dimostra interesse: sì, sì, sì, sì! Il sì è contagioso: le conferme iniziano ad arrivare, il numero degli espositori aumenta, l'evento si farà.
Inizia il lavoro di distribuzione degli spazi, di attenzione e cura per ogni singolo espositore, per non rompere nessun equilibrio. Ci buttiamo nella ricerca di workshop interessanti da proporre.
Chi non prova, chi non l'ha mai fatto non può capire, ma chi organizza eventi e ci legge ritroverà un po' delle sue emozioni...

E ora devo andare, voglio controllare: che cosa? Tutto!

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