Un post innamorato, scritto da Raffaella Rimassa. Seconda parte
Ci sono la maggior parte delle sale aperte a tutti, ma alcune sono solo per noi. In tutta la casa si respira una particolare atmosfera, ma qui si viene completamente avvolti da centinaia di anni di storia.
La camera dove dormo io è in realtà lo studio di mio zio Raffaele, ci ho aggiunto un lettino quando l'ho scelta forse ho pensato che se stando alla sua scrivania potevo assorbire anche solo una minima parte della genialità e della forza che c’era in lui, potevo ritenermi soddisfatta : è una delle stanze più affascinanti di tutta la villa, ci sono appesi attestati, quadri dipinti da mia zia, fotografie che hanno segnato la storia, il ritratto della regina, tutti i riconoscimenti dati alla mia famiglia in guerra e in pace, i matrimoni, i 50 anni di matrimonio dei miei genitori. E poi, ancora: la fotografia di una pala d'altare fatta restaurare in una chiesa veneta (la zia Ina era veneta e non aveva mai completamente abbandonato il suo paese) e poi libri, oggetti, una vecchia radio, biglietti, carte da lettere, giochi di società in scatole che sono loro stesse delle rarità. Infine, il libretto di Capuccetto Rosso di Lele quando era piccolo: l'ha voluto leggere così tante volte che l'abbiamo consumato.
Poi c'è la torretta: una suite con una camera, un salottino e un terrazzino che domina la tenuta, Sestri Levante e il Golfo. Lì ci rifugiamo quando vogliamo un momento per noi, magari nel corso di un matrimonio.
La cucina di casa con il suo grande terrazzo è un altro di quegli spazi chiusi al pubblico: è una vecchia cucina di campagna con credenze, lavello in marmo, piattaie, pentole in alluminio o in rame dove riesce tutto buonissimo. In nessuna delle mie case ho una cucina più comoda di quella, una cucina dove mi venga sempre voglia di fare delle cene per gli amici, di dedicarmi proprio a preparare cose buone. Tanto appoggio, tanto spazio tanta luce, il terrazzo dove esci a prenderti qualche fogliolina di timo, sapete che noi liguri mettiamo erbette dappertutto.
Poi ci sarebbero la cantina, tutta in mattoncini a volte, il nostro laboratorio dove prepariamo i matrimoni, le cisterne di acqua piovana, le gallerie sotterranee, le soffitte dove chissà quante cose io stessa dovrò ancora scoprire, insomma prima o poi dovrò scriverne ancora.
Nella nostra Villa Durazzo di Sestri Levante, sapete quanta vita ci si respira, da centinaia di anni?
Ma perché non vi fermate?
Sediamoci fuori, assaporiamo il paesaggio, la natura, il silenzio, assaporiamo un mondo fuori dal mondo.