Tutti su "Un divano per Tunisi"
Appena prima che il Dpcm imponesse la serrata ai cinema, abbiamo fatto a tempo a vedere il film vincitore delle Giornate degli Autori a Venezia 2019: Un divano a Tunisi della regista francoalgerina Manele Labidi e che prometteva di farci passare una bella serata.
Aspettative pienamente mantenute!
Ci siamo identificate subito in questa giovane psicoanalista che prova a portare nel suo paese d’origine il suo lavoro, che alla fine è proprio quello di confrontarsi con l’infelicità delle persone e provare a capire da dove viene.
Lei stessa che forse non è propriamente felice, ma che sembra di dare un senso, con coraggio e un pizzico di follia, alla sua vocazione.
E con questo ci offre uno spaccato - un po’ caricatura, un po’ no - della sua Tunisi e dei personaggi che animano la casa e il quartiere in cui vive. Alcuni irresistibili. Insomma siamo rimaste affascinate dalla sua determinazione a stare vicino ai suoi pazienti, nonostante la burocrazia, la polizia (qui per la verità piuttosto affascinante…) e le opinioni di tutti.
E siamo rimaste poi incantate dal finale - che ovviamente non vi sveliamo: chissà cosa succederebbe se…