Sono solo favole?
Splendide giornate settembrine, qui a Sestri Levante, in cui sole e mare ci regalano momenti davvero spettacolari.
Facile allora, magari nelle luci incerte dell'imbrunire, farsi prendere dalla fantasia: la conoscete la cosiddetta favola di Dante?
Secondo la leggenda Sestri, citata da Dante nel XIX canto del Purgatorio (qui al verso 100), ha un'origine mitologica, che molto ha a che fare con il suo antico nome romano Segesta Tigulliorum. Si narra che il giovane troiano Tigullio, giunto nel Golfo che le sirene avevano scelto a dimora, si fosse innamorato della bella sirena Segesta e avesse tentato di rapirla.
Per punizione il dio del mare Nettuno gli pietrificò allora il braccio, che si trasformò in quello che oggi noi conosciamo come l'istmo che divide la Baia delle favole dalla Baia del silenzio.
E per la verità lo stesso nome “Baia delle favole” ha una sua curiosa origine: fu Enzo Tortora, durante una puntata di Campanile Sera, a proporre di chiamare così la Baia, in onore di uno scritto dello scrittore Hans Christian Andersen, che qui soggiornò nel 1883 e da cui prende il nome il notissimo Premio Andersen – Baia delle favole, che come ogni anno si tiene proprio qui a Sestri Levante.
Viene da pensare, qui, immersi nella tenuta e con il mare di Tigullio illuminato dal sole, che se c'è qualcosa di vero in queste leggende è proprio la bellezza di questo meraviglioso Golfo.
E voi, conoscete altre leggende su Sestri Levante e sul Golfo del Tigullio?