Poisson d’Avril
La pasticceria sotto casa ha esposto il suo Pesce di Savona? Vi siete mai chiesti da dove viene? I mastri pasticcieri conoscono la storia: prima di tutto, bisogna sapere che non esiste una ricetta unica. Pan di spagna, crema e glassa sono i punti fermi, poi ognuno segue il suo estro. Perché ognuno avrà senz’altro il suo Doge da cui farsi perdonare qualcosa…
Siamo nel XIV secolo, tempo della dominazione dei Dogi di Genova anche sul ponente ligure. A Savona i pescatori decidono di fargli uno scherzo, appendendogli un pesce di legno sulla schiena, e il Doge si offende. Per riparare il danno, gli aristocratici locali incaricano un pasticciere di preparare un dolce goloso, e gli fanno visita in delegazione portandolo con loro in segno di pace.
La leggenda - come spesso accade - ha tratti comuni con altri racconti simili.
Anche perché il “poisson d’Avril” si fa risalire piuttosto all’introduzione nel XVI secolo del calendario Gregoriano: in epoca romana, il capodanno equivaleva alla festa della Primavera e durava alcuni giorni, in cui si facevano scherzi di vario tipo, tra cui quello di regalare bellissime confezioni piene di oggetti inutili, o addirittura di niente. Coloro che continuarono a far cominciare l’anno a primavera furono considerati sciocchi, “pesci che abboccano”.