La Casa dell'Arco: ogni stanza, un nome e una storia
Le Dimore sono un gruppo di case situate nell'Esedra, la costruzione semicircolare alla base della scalinata che porta alla villa. Ognuna di loro ha un nome e una storia che per me significano molto.
La Casa dell'Arco fa parte de Le Dimore, ma si trova nell'oliveto, staccata dalle altre: è un corpo unico, un rustico "recuperato" di recente, conservandone il più possibile l'architettura originale e i materiali utilizzati per costruirlo.
La chiamiamo da sempre così per l'arco che la rende inconfondibile, oppure anche Casa Rossetta, nome che le danno i nostri custodi indiani perché ha i muri rosso scuro.
Mi piacerebbe dare un nome anche alle singole parti della Casa dell'Arco, e allora ho pensato a utilizzare le lettere che compongono proprio "L'ARCO". Suite L la più piccola, quella nel giardino a monte con l'entratina indipendente, dove vivo io quando finisco tardi di lavorare, che a volte cedo a qualche amico "di casa": L per L'Esedra, per Lella come mi chiamano tutti, per Lele, il mio piccolo Lele, per Levante come Sestri Levante, questo borgo marinaro così bello e unico.
E il gioco continua: Suite A, come amici quella al piano di sopra che raggiungi con una scaletta esterna. Gli amici che inviti, che hai voglia di avere sempre vicini. E poi A come Aldo il nome di mio papà: anche lui amava circondarsi di amici, giovani, vecchi, uomini, donne, ragazzi. Tutto lo interessava e tutti erano attratti da lui.
Suite R al primo piano, R come Rimassa, cognome di cui vado fiera, o anche come il nome dello zio Raffaele, che ha vissuto tanto nella villa, o ancora come Rosa, mia mamma.
C come cucina, la grande cucina al piano terra: un tempo era un piccolo cortile che univa i due corpi, in seguito è stato coperto così da creare i collegamenti interni, diventando il centro di tutta la casa. Per come è disposta, è bellissimo cucinare perché si lavora stando in compagnia. Lettera C come Celso, il nome dell'olio prodotto qui, nel nostro oliveto. Mio papà voleva che il nostro olio avesse un nome, Celso gli sarebbe piaciuto.
Suite O la suite con il salottino prima della camera, al primo piano. O come Orietta, mia sorella, con la quale condivido L'Esedra di Santo Stefano e il lavoro di ogni giorno. O come olivo, pianta antica, considerata una pianta sacra, ispiratrice di tante leggende, simbolo di pace, pianta da frutto che ci dà questo prezioso alimento che è l'olio, e come il nostro oliveto storico, uno dei più vasti del Levante ligure.
Gli ospiti stanno sempre bene qui. Mi piace che sia così, che molti ospiti tornino da un anno all'altro. Sapete, quando una casa è molto amata, respira con noi, ha un'anima. E ogni volta, sulla soglia, è come potessimo sentire la speciale alchimia della Casa dell'Arco, con tutte le sue storie da raccontare.