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"Agire eticamente può essere un vantaggio competitivo per chi fa turismo". Intervista al professor Corrado del Bò

Oggi sul blog de L'Esedra vogliamo parlarvi di turismo e del suo impatto sui nostri bellissimi territori: è uscito quest'anno per i tipi di Carocci Editore un interessante saggio del professor Corrado Del Bò, docente di filosofia del Diritto all'Università degli Studi di Milano, intitolato Etica del Turismo, che potete trovare in libreria oppure qui [http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&Itemid=72&task=schedalibro&isbn=9788843088300]

Abbiamo incontrato l'autore a Pavia, dove vive, e lo abbiamo intervistato per voi.

Professore, parliamo di una forma di particolare di turismo, che è quella che coinvolge le coppie di sposi che scelgono l'Italia, e i suoi luoghi più belli, per organizzare il matrimonio. Esiste una riflessione da fare, a margine del profitto che può portare organizzare una festa di duecento persone in location suggestive ma delicate dal punto di vista del patrimonio artistico o naturalistico?

La prima osservazione da fare riguarda la sostenibilià di questa festa: siamo sicuri che il luogo è in grado di reggere l'impatto di queste persone? Non mi riferisco solamente, ed è questa una seconda osservazione, alle persone che effettivamente ci vanno, ma anche alle merci necessarie per soddisfare le loro esigenze. Trattandosi di un matrimonio, non saranno di poco conto in termini quantitativi e richiederanno livelli di movimentazione rispetto ai quali un qualche tipo di riflessione di opportunità è, credo, necessaria.

Le strutture che ricevono queste centinaia di persone, cosa dovrebbero tenere a mente?

Che nessuno spostamento è gratis per l'ambiente e che i singoli ecosistemi potrebbero non essere in grado di reggere grandi densità di persone. Questo può significare rinunciare a massimizzare i vantaggi economici, ma del resto agire secondo le regole dell'etica a volte può voler dire rinunciare a ciò che può essere più conveniente.

Sul mercato quanto è utile rivendersi come "struttura turistica virtuosa"?

A mio modo di vedere, ma sono di parte chiaramente, molto. Comunicare che in quella struttura si stanno seguendo buone pratiche etiche potrebbe essere un valore aggiunto presso categorie di clienti che hanno a cuore l'idea di agire responsabilmente. Certo, non deve essere solamente un affare di facciata e va pensato secondo modalità che rendano direttamente partecipe l'ospite. L'etica funziona quando c'è condivisione degli sforzi.

Il gruppo di turisti un po' "sopra le righe" che ti devasta la casa, pur pagandoti i danni, è un affare privato o finisce per avere una ricaduta sulla zona di cui si parla?

La risposta breve è: dipende. Ma forse, volendo articolare un po' di più, esiste un impatto in termini educativi (o diseducativi) che non appare, ma che incide sul medio periodo sulla qualità del turismo. Che poi ci rimanda alla madre di tutte le questioni: quale è il tipo di turismo e di turista che vogliamo venga da noi?

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