Festa a sorpresa

Vi piace fare le sorprese o vi piace più riceverle? Difficile scegliere, vero?

Abbiamo organizzato una riuscitissima festa a sorpresa: naturalmente ci vuole un complice, e noi avevamo anche quello... Ora vi racconto: il papà compie 60 anni, il figlio 18. Il papà non disdegna una festa, ma forse non è mentalmente predisposto a pensarci, mentre il figlio la desidera in ogni caso. Ci vediamo con la moglie-mamma, l'artefice di tutto, per decidere la location.

Padre e figlio compiono gli anni a un mese di distanza e stabiliamo che la festa si farà nel mese ancora successivo. Sappiamo di volere una sede che ci consenta due feste separate in tutto e per tutto, ma con l'opzione di riunire gli invitati di entrambi i compleanni al momento delle torte. Selezioniamo alcune ville e palazzi storici e poi scegliamo, senza troppa esitazione, il Palazzo della Meridiana, sede prestigiosa nel centro storico. Per noi è perfetta: i due ricevimenti possono svolgersi senza interferire uno con l'altro. Il papà non sa, il figlio sa tutto e sarà anche lui nostro complice. Gestiamo tutto noi perché sul computer di casa non ci può essere alcun indizio. L'invito parla chiaro: il festeggiato padre non sa niente, lo accoglieremo in silenzio e tutti riuniti in un salone del palazzo, quello dove si ballerà. Creiamo un effetto di luce ambiente e di arredi e lì aspettiamo.

Il papà pensa di accompagnare suo figlio alla festa e intrattenersi il tempo dei saluti... Invece, aprendo la porta del salone, sulle note di “Life is beautiful (Beautiful that way)” di Noa, trova tutti i suoi amici più cari: applausi, abbracci, baci, sorrisi! E la festa inizia: cocktail preparato in modo eccellente da Capurro Ricevimenti, con i fiori di Pittaluga Zunino (entrambi tra i nostri partner preferiti!) e poi tanta musica. Intanto inizia anche la festa del nostro complice: tutto fila perfettamente.
Al momento della torta, le due feste si incontrano nel grande salone: due torte, 60 candeline su una torta e 18 sull'altra, papà e figlio davanti alle reciproche torte e la mamma al centro per aiutare a spegnerle. Inizia poi un pezzo di musica: è la canzone di mamma e papà e loro due ballano, ma chi canta? È la mamma, appassionata di canto, che ha preparato “That’s what friends are for” di Dionne Warwick, l'ha registrata per paura di sbagliarla, e ora la stanno ballando... e gli invitati intorno a loro assistono incantati.

Ma non è ancora tutto: parte il valzer “Sul bel Danubio blu”. Quello è della mamma con il figlio, loro due aprono le danze, qualche giro del salone, cambio di dama e cavaliere e poi si uniscono gli invitati.
Le torte squisite, ma per i golosi ci saranno altre prelibatezze: frutta intinta nel cioccolato e piccoli krapfen alla crema. Si torna alle reciproche feste dove ci aspettano i regali e l'apertura dei pacchetti. Tra racconti, incontri, balli, risate, discorsi, arriviamo circa alle tre di notte.

Io c'ero nella duplice veste di organizzatrice dell'evento e di amica: volevo accontentare i miei amici, lei perché ci teneva tanto e non la potevo deludere, lui perché era importante che fosse felice di questa sorpresa e infine il figlio, perché a 18 anni si vivono le cose in modo particolare e alcune rimangono in noi per sempre.

Il papà alla fine ha detto che quella festa è stato il gesto d'amore più bello che potesse ricevere. Direi allora che siamo riusciti nel nostro intento.
Enrico, Donatella e Edoardo, sto parlando di voi! Grazie per avermi coinvolto in un momento così bello!

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